Titolo: Figure grottesche

Datazione: fine Anni Venti / inizi Anni Trenta

Misure: cm 22×29,1

Tecnica e supporto: inchiostro di china e acquerello su carta

Numero di catalogazione: 24/2018

Note: eseguito a Pesaro o ad Ancona, lo schizzo rappresenta una serie di figure fantastiche, dai tratti caricaturali, come uscite da un libro di folletti e di streghe. A differenza che nelle sue serie dedicate alle favole, qui il tratto è immediato e bozzettistico, con riferimenti al mondo nordico e segnatamente fiammingo, popolato da streghe e da esseri deformi, a tratti dai connotati duri e latamente scabrosi, che disvelano l’universo di Caffè fatto di incubi tenebrosi alleggeriti, però, da una sottile ed irreverente satira. La ‘povertà’ di mezzi artistici è in questo caso una precisa scelta; lo scabro disegno diviene essenzialità; la sobrietà un ‘animalesco’ istinto nel cogliere le forme della vita. Questa sua opera ‘narrativa’ costituisce un esempio tipico di espressionismo dialettale. Le sue origini, infatti, sono in una visione sconvolta delle cose, turbata dal profondo, che si traduce in un’esasperata deformazione espressionistica dei personaggi e dei volti.