« Collezione Lorenzo Caffè

Album satirico - pp. I e IV

Titolo: Album satirico

Datazione: fine Anni Venti / inizi Anni Trenta

Misure: cm 24,9×38,5

Tecnica e supporto: inchiostro di china su carta

Titolato nella prima pagina

Numero di catalogazione: 44/2018

Note: opera giovanile di Caffè. Disegnato ad Ancona, il foglio costituisce due pagine di quaderno a quattro facce, delle quali la prima è occupata dal titolo, mentre le rimanenti tre contengono otto cenette. La prima rappresenta due uomini in vesti tardo-ottocentesche (il proprietario a sinistra, con bastone e cilindro, l’inquilino a destra, nei panni generici di un ebreo) che si parlano: «Caro inquilino, da due anni che siete in casa mia, non avete ancora dato un centesimo»; «Avete tutte le ragioni di questo mondo, ma io non ho soldi. Il meglio è dunque che me ne vada»; «Andarvene? Nient’affatto. Dovessi tenervi qui ancora 10 anni non vi lascio partire senza che m’abbiate pagato». La seconda raffigura un uomo che cade da un cavallo impennatosi mentre cerca di trattenere e calmare un secondo equino: «Fra i due litiganti il terzo … non gode». La terza rappresenta un uomo afflitto di fronte ad un asino scheletrico morto a terra: «È proprio un destino che io non debba mai indovinarne una. Adesso che cominciava ad abituarsi a non mangiare più [cancellato] ha voluto morire». La quarta vignetta ci mostra i busti di due uomini a colloquio: “Padrone «Ah! Tu non hai i soldi per pagarmi: te li faccio trovare io i soldi!»; Villano: «E gliene sarò grato: così allora pagherò»”. Il quinto sketch rappresenta un giovane fattorino con un vassoio in mano recante un pacco: «Ogni anno le mance si fanno sempre più scarse; e pazienza i Natali venissero più di frequente». La sesta ci raffigura un avvocato di fronte ad un tribunale con tre giudici: “Giudice: «Perché avete allontanato la vostra prima moglie?»; Avvocato: «Perché mi avvelenava»; G.: «Ed allora perché ne prendeste una seconda?»; A.: «L’ho presa come contravveleno». La settima vignetta rappresenta un grasso macellaio nell’atto di voler uccidere con un coltello un maialino, ma un ‘marinaretto’ gli grida: «Fermo Caino … tu uccidi tuo fratello!». L’ultimo sketch, infine, ci mostra un soldato di fronte alla porta della cella in cui è rinchiuso: «da borghese ho dato quattro pugni al mio principale e fui assolto. Oggi, perché diedi del tartufo al caporale di settimana mi hanno dato 30 giorni di prigione. Che razza di disciplina!». L’opera riprende certa fumettistica satirica e barzellettistica, anche italiana, degli Anni Venti-Trenta.

Pagine interne dell’Album

Particolare

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